La storica azienda italiana nata a Milano produttrice di televisori ha praticamente chiuso, nonostante il grande passato la fabbrica non è riuscita a cavalcare l’onda e restare in corsa per colpa della concorrenza fattasi sempre più agguerrita negli ultimi anni.
Ma lo storico imprenditore fondatore della Mivar ha anche un sogno nel cassetto, guardando la sua fabbrica chiusa e pronunciando la frase “è finita”, perché lasciare tutto il lavoro fatto e mandarlo praticamente al macero?
Lasciare i capannoni completamente vuoti? Allora meglio lanciare un appello “Regalo tutto a chi è disposto a prendere in mano l’azienda e dare lavoro a 1200 abbiatensi milanesi”, con questa sorta di appello lo storico imprenditore della Mivar chiude definitivamente la fabbrica.
Forse, se il signor Vichi regalasse e non affittase i locali ad una possibile costituenda cooperativa tra lavoratori ( impegno suo ) esentasse per almeno cinque anni ( impegno dei politici / politicanti ) con accesso al credito su mutuo ( impegno delle banche ) in un’ottica di tutela per un eventuale rapido recupero crediti ( impegno della giustizia ) addivenendo rapidamente ad ottenere permessi, licenze, autorizzazioni ( impegno della burocrazia )..forse…dico forse, potremmo anche parlarne. Buon sogno a tutti.