Una grande scoperta quella effettuata dai ricercatori dell’università svedese di Linkoping, coordinati da Daniel Bjork Wilhelms, i quali hanno scoperto, appunto l’origine della febbre.In sostanza, a far alzare la nostra temperatura corporea, sarebbero le cosiddette prostaglandine, ovvero delle sostanze delle infiammazioni, che vengono prodotte dai vasi sanguigni del cervello, che in caso di emergenza, mandano una serie di segnali.
Undici anni fa uno dei ricercatori che oggi hanno effettuato tale scoperta, ovvero David Engblom, aveva già individuato il modo in cui si formano le prostaglandine E2 quando si ha la febbre. Si scoprì, allora, che queste molecole che hanno il compito di mandare dei segnali, non possono passare tramite la barriera sangue-cervello, che in realtà deve proteggere il cervello da sostanze pericolose, ma tuttavia possono essere sintetizzate da due enzimi che troviamo nei vasi sanguigni del cervello, prima che questi arrivino all’ipotalamo, ovvero quell’area del cervello dove è collocato il termostato corporeo.
A queste dichiarazioni, segue il commento di Giuseppe Remuzzi, immunologo e direttore del Mario Negri di Bergamo, che ha dichiarato: «Sapere che c’è una produzione locale di prostaglandine da questi piccoli vasi del cervello è utile anche ai fini dei farmaci. Esistono già degli inibitori selettivi delle E2 ma, rispetto all’aspirina, pur dando meno problemi gastrici, sembravano aumentare il rischio di infarti. Ora si potranno creare farmaci più selettivi e controllare le febbri più pericolose».