Situazioni già vissute, momenti che ricordiamo benissimo e ci sembra di aver trascorso già altre volte, eventi già accaduti, a tutti è capitato di avere tali sensazioni.
Da quando si è potuto dare un nome a queste sensazioni finalmente si è potuto catalogare quest’evento con: Dèjà-Vu, ovvero già visto, quella sensazione che ci prende quando compiano un’azione, un discorso, una strada e tutto ci sembra familiare, tanto da pensare di aver già vissuto quella stessa identica situazione.
Si è parlato tantissimo del Dèjà-Vu, in termini scientifici e anche non, dalle interpretazioni fantasiose come quella della nostra vita che si ripete all’infinito e spesso ci capita di arrivare un attimo prima e “doppiare” la nostra vita precedente, fino all’interpretazione scientifica ovvero quella di un’anomalia del nostro cervello.
La scienza smonta le ipotesi fantasiose e attribuisce l’errore, perché di errore si tratta, al nostro cervello, si tratterebbe infatti di un’anomalia celebrale, questo secondo lo studio del Cnr in particolare dell’Istituto di Bioimmagini e Fisiologia molecolare.
Si tratterebbe semplicemente di un’anomalia celebrale che fa associare un determinato evento, ad un precedente molto simile che, appunto, il nostro cervello collega sovrapponendo gli eventi e dando la sensazione alla persona di aver già vissuto il tutto.