Dic 20, 2024

2 thoughts on “Luxuria si scaglia contro Carlo Conti in difesa di Conchita Wurst

  1. Difesa di Conchita Wurst? La coperta di ridicolo!! La bouttade di Luxuria è sconcertante in tutto il suo non senso, gratuitamente banale e per questo sciocca da rasentare quasi la volgarità. La polemica montata ad arte da Luxuria e compagnia è di una bassezza infinita, che di certo porta tutt’altro che giovamento(avrebbe avuto senso e decoro se si fosse lagnata di come è stata trattata wurst nelle macchiette comiche, ossia un fenomeno da circo). Ma si sà, la madre degli stolti è sempre incinta. Le etichette come finte battaglie, che tristezza. Pensavo che le battaglie fossero cose serie e che proprio non essere etichettati fosse la madre di tutte le battaglie che un essere umano possa fare. Invece dalle parti di Luxuria e compagnia l’etichetta conta più di qualsiasi altra cosa. Avvilente. Se in questo paese siamo ridotti in questo modo è proprio perché quello che conta è solo l’etichetta. La maschera prima di tutto, la finzione e quindi fa scandalo chiamare una persona con il suo nome(tra l’altro l’artista non è un transessuale o transgender, quindi il problema non si pone per nulla). Dietro un nome c’è una persona, la sua storia, il suo valore umano, artistico, sociale, civile. Non un banale pretesto biascicato da Luxuria per accaparrarsi un pò di visibilità. Luxuria ormai fa tanta pena. 50enne senza più ironia, nè ideali. Senza nè arte, nè parte. Venduta ad ogni più basso istinto. Che vergogna. In Italia le cause della comunità LGBT sono purtroppo seviziate da personaggi che non sono all’altezza del valore di battaglie giuste e sacrosante, ma su di esse speculano in maniera incivile e rozza.

  2. La bouttade di Luxuria è sconcertante in tutto il suo non senso, gratuitamente banale e per questo sciocca da rasentare quasi la volgarità. La polemica montata ad arte da Luxuria e compagnia è di una bassezza infinita, che di certo porta tutt’altro che giovamento(avrebbe avuto senso e decoro se si fosse lagnata di come è stata trattata wurst nelle macchiette comiche, ossia un fenomeno da circo). Ma si sà, la madre degli stolti è sempre incinta. Le etichette come finte battaglie, che tristezza. Pensavo che le battaglie fossero cose serie e che proprio non essere etichettati fosse la madre di tutte le battaglie che un essere umano possa fare. Invece dalle parti di Luxuria e compagnia l’etichetta conta più di qualsiasi altra cosa. Avvilente. Se in questo paese siamo ridotti in questo modo è proprio perché quello che conta è solo l’etichetta. La maschera prima di tutto, la finzione e quindi fa scandalo chiamare una persona con il suo nome(tra l’altro l’artista non è un transessuale o transgender, quindi il problema non si pone per nulla). Dietro un nome c’è una persona, la sua storia, il suo valore umano, artistico, sociale, civile. Non un banale pretesto biascicato da Luxuria per accaparrarsi un pò di visibilità. Luxuria ormai fa tanta pena. 50enne senza più ironia, nè ideali. Senza nè arte, nè parte. Venduta ad ogni più basso istinto. Che vergogna. In Italia le cause della comunità LGBT sono purtroppo seviziate da personaggi che non sono all’altezza del valore di battaglie giuste e sacrosante, ma su di esse speculano in maniera incivile e rozza.

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