E’ finito in tragedia lo scorso 3 febbraio 2015 il tentativo di rapina avvenuto a Nanto, il comune italiano della provincia di Vicenza. Un gruppo di banditi ha preso d’assalto una gioielleria di Nanto e all’improvviso il benzinaio vicino la gioielleria, il signor Graziano Stacchio, ha provocato una sparatoria provocando la morte di uno dei banditi.
A morire è stato Albano Cassol ferito con un colpo di fucile alla gamba rivelatosi per lui fatale. Ciò che adesso fa discutere è la richiesta di pagamento da parte delle pompe funebri arrivata direttamente al Comune.
“La fattura è arrivata ai nostri uffici e ora ci ritroveremo a dover pagare per la morte di quel bandito. Soldi pubblici: denaro che sarebbe dovuto servire alla comunità. La trovo l’ennesima beffa. Anche perché alle spese per la rimozione del cadavere seguiranno certamente quelle per il deposito della salma all’obitorio. Il Comune pagherà quanto dovuto all’agenzia per il lavoro svolto, poi vedremo se ci sarà modo di rivalersi sulla famiglia del defunto. Anche se temo che quel denaro non ci verrà mai restituito”, sono state queste le parole pronunciate dal sindaco del comune, Ulisse Borotto.