Parigi, ecco l’assist per il governo Renzi con i nuovi dati sulla crescita che vedono al rialzo le stime precedenti.
Per il 2015 si prevede una crescita dello 0,6% del Pil, lo 0,4% in più rispetto alla vecchia stima, mentre per il 2016 l’aumento dovrebbe essere dell’1,3% (0,3% in più).
Anche se è un dato positivo, purtroppo non ci sono effetti rilevanti sul mercato del lavoro.
Per l’euro-zona la stima della crescita è dell’1,4% per il 2015 e del 2% per l’anno prossimo. Il ritocco, scrive l’Ocse, è dovuto ai “prezzi del petrolio più bassi e al quantitative easing intrapreso dalla Bce”.
Tali fattori “forniscono un’opportunità, di cui c’era molto bisogno, per evitare un periodo prolungato di redditi reali stagnanti ed inflazione eccessivamente bassa. Questo obiettivo può essere raggiunto, soprattutto, stimolando l’economia reale. In questo senso, il Piano Juncker fornisce un’importante opportunità per catalizzare l’investimento privato usando il supporto pubblico nell’ambito degli attuali vincoli di bilancio. Agendo insieme, i Paesi Ue possono avere un impatto maggiore sulla domanda e portare avanti progetti di investimento con rendimenti elevati”.