Ripartono i concorsi a cattedra. Almeno questo l’intento del nuovo ministro dell’Istruzione. Il Piano Giannini prevede che nei prossimi dieci anni 500 mila precari dovrebbero essere assorbiti nella scuola. Di questi almeno 168 mila docenti dovrebbero entrare di ruolo.
I precari delle scuole italiane sono circa cinquecento mila tra personale Ata, docenti già in graduatorie di istituto, idonei, abilitati e quant’altro. E’ ora di sanare una situazione che si è fin troppo incancrenita.
Così il ministro annuncia nuovi tirocini formativi attivi, TFA, sia per abilitare i laureati, sia per aumentare le retribuzioni agli insegnati già di ruolo: queste alcune delle novità del progetto dal ministro Giannini presentato alla commissione Istruzione.
Gli scatti di anzianità, dunque, non basteranno più a rendere più pesante la busta paga degli insegnanti già di ruolo e per il rinnovo del contratto si dovrà partire dalla “valorizzazione” della professione. Ci sarà anche un nuovo Tesco Unico a disciplinare la normativa scolastica.
Un Testo che farà chiarezza, semplificherà le regole, rimedierà agli errori fin qui commessi ed eliminerà libere interpretazioni e contraddizioni.
Per quanto riguarda la formazione, per il ministro non ci sono dubbi: puntare sulle lingue straniere e l’educazione alimentare. Già nelle scuole elementari, oltre alle insegnanti di madre lingua, partirà la sperimentazione di classi i cui si studierà solo il francese o l’inglese.
In più, ci sarà un netto aumento degli studi tecnici che, a parere della Giannini, più degli altri offrono la possibilità di entrare nel mondo del lavoro.