Vent’anni fa si suicida Kurt Cobain, leader indiscusso dei Nirvana. Un colpo alla testa nella propria abitazione di Seattle, come riferisce il coroner.
Ma poi, subito dopo, una ridda di ipotesi che arrivano anche a quella dell’omicidio. Un artista che muore giovane, a ventisette anni, come molti altri: Janis Joplin, Jim Morrison, Jimi Hendrix, Amy Winehouse.
Ventisette sembra proprio il numero del destino. I Nirvana facevano parte di quel fermento culturale-musicale che negli anni 90 vedeva in Seattle una delle città americane più importanti.
Ma in fin dei conti i Nirvana erano solo Kurt Cobain, uomo dalla vita travagliata, distrutta da drammi familiari e droga. Un’icona della musica rock e di un certo modo innovativo di interpretarla.
Un artista a tutto tondo che è riuscito a rendere universale la musica del proprio gruppo. E proprio a lui è dedicato il libro edito da Rizzoli che uscirà il prossimo nove Aprile: Nevermind, dal titolo dell’album più famoso dei Nirvana.