Piena coscienza da parte degli anestesisti per la sicurezza della donna durante il parto, il ruolo dell’anestesista è di vitale importanza.
Argomenti sviscerati durante la tavola rotonda della Società Italiana di Anestesia Analgesica, Rianimazione e Terapia Intensiva, tra questi a presiedere la seduta lo stesso presidente Massimo Antonelli, Giorgio Capogna primario di anestesia e rianimazione Casa di Cura Città di Roma, Ida Salvo direttore anestesia e rianimazione ospedale dei bambini di Milano, Serena Donati ginecologo ed epidemiologa dell’Istituto Superiore di Sanità, Danilo Celleno coordinatore Siaarti per il gruppo anestesia, analgesia e ostetricia.
Fermo restando la valutazione del parto per renderlo il più sereno e meno doloroso possibile, si sono valutati: taglio cesareo, parto analgesia, poi le valutazioni dei rischi, rischio di patologie varie (gestosi severa, Hellp syndrome).
Valutazione rischio comorbidità (cardiopatie e obesità), analgesia del travaglio e parto vaginale (peridurale e combinata spino-peridurale, terapia farmacologica via parenterale o via inalatoria).
Le valutazioni sull’epidurale possono essere rilevate anche dai dati che emergono proprio da uno studio del Siaarti, dove si evince che nel 2011 il 20% delle partorienti si è sottoposto ad epidurale, percentuale nettamente inferiore rispetto agli altri Paesi Europei.