Sono stati in migliaia le persone che hanno voluto dare il loro ultimo saluto ad Umberto Eco, i cui funerali laici si sono svolti martedì a Milano presso il Castello Sforzesco.
Persone comuni, amici, parenti, rappresentati del mondo delle istituzioni e colleghi dell’editoria e del mondo universitario.
In tanti hanno voluto ricordare Umberto eco ma le parole più profonde e toccanti sono state quelle del giovanissimo nipote Emanuele che ha detto tra la commozione generale: “Mi hanno sempre chiesto, caro nonno, che cosa provavo ad essere nipote di un uomo così grande. E io non sapevo bene spiegare. Oggi, ripensando a tutto quel che mi hai regalato, i nostri viaggi, i libri, la musica, le parole crociate fatte assieme, ecco, oggi, lo capisco e lo trasmetterò a mio fratello Pietro, a mia cugina Anita. Mi ha riempito di orgoglio essere tuo nipote”.
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e il presidente della Camera Laura Boldini hanno inviato una corona di fiori.
Il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia era presente alla cerimonia e ha ricordato Umberto Eco con queste parole: “Grazie per aver scelto di vivere a Milano e aver mostrato al mondo la grandezza di questa città, nel suo saper essere accogliente e solidale”.