Abbattuto dalla Corte Costituzionale uno degli ultimi principi ancora in vigore stabiliti dalla legge 40, il divieto di fecondazione eterologa.
La legge nel corso degli anni, fra critiche, incostituzionalità e pronunce della magistratura ordinaria, è stata sostanzialmente annullata.
Tant’è che lo stesso ministro della Salute Lorenzin ha detto che bisognerà che il Parlamento se ne occupi di nuovo e al più presto.
La norma annullata dalla Corte prevedeva che nel caso di infertilità assoluta non si potesse ricorrere a un donatore esterno di spermatozoi o gameti.
Tra l’altro, nel percorso di guerra traversato dalla legge, addirittura ventinove sentenze di Tribunali si sono incaricate di ripristinare diritti negati dalle norme della 40.
Più precisamente sono stati riprististati: crioconservazione degli embrioni in sovrannumero, libertà di accesso delle coppie portatrici di patologie genetiche trasmissibili, legittimità della indagine genetica pre-impianto e numero di embrioni producibili.
Si attende inoltre anche la pronuncia della Corte europea dei diritti dell’uomo il 18 giugno, quando dovrà decidere sulla legittimità della donazione degli embrioni per la ricerca scientifica.