Sarà un braccialetto a salvare la vita di molti emofiliaci? E’ questa la speranza di chi ha pensato di utilizzare il congegno alla stregua di quello che accade anche ai piloti di Formula 1.
All’interno del braccialetto c’è una chiavetta USB contenente tutte le informazioni sul paziente, da utilizzare nei casi di emergenza.
La presentazione del braccialetto c’è stata ufficialmente durante la decima giornata mondiale dell’emofilia: il congegno si chiama Sameda, l’acronimo che sta per Safety medical database.
Il database medico è promosso dalla Federazione delle Associazioni Emofiliaci, cioè la Fedemo.
Ivan Capelli, che ha avuto l’idea del braccialetto, ha sostenuto che molti sportivi che convivono con la velocità non pensano al pericolo, lo ignorano.
Nella sua vita di pilota Ivan, invece, dice di essersi reso conto di quanto importante fosse fruire immediatamente di tutta una serie di informazioni mediche.
Questo porta a un notevole aumento della sicurezza personale, ma il sistema deve essere fruibile ora anche da realtà distanti dall’ambito sportivo.