Non c’è pace per il Cavaliere, o ex tale. Dopo le condanne definitive, i problemi politici con Forza Italia, i divorzi non propriamente indolori e gli imminenti servizi sociali, ora deve subire un altro affanno: il suo reddito frana.
E così Silvio Berlusconi vede calare vertiginosamente il proprio reddito dichiarato. Dai trentacinque milioni del 2011 si passa con nonchalance, forse troppa, ai 4,5 milioni di imponibile riferito al 2012.
Tutto questo si può leggere nell’anagrafe patrimoniale dei senatori, anche se Berlusconi, disgrazia delle disgrazie, è stato da poco dichiarato decaduto anche dalla carica di senatore.
Sarà anche questa una congiura dei commercialisti comunisti? La risposta non la sappiamo. Sappiamo solo che sia Berlusconi, sia i suoi compagni di partito, ogni qualvolta sono accusati di un reato o subiscono un danno, sono sempre vittime di congiure comuniste.
Tuttavia, congiura o no, il buon Silvio era e resta di gran lunga il più ricco di tutti i parlamentari, e non solo.
Nel frattempo vediamo che, all’opposto, il parlamentare più povero è Laura Boldrini, con un imponibile di circa 94.000 euro.
A metà si posiziona il Presidente del Senato Pietro Grasso, con un’onorevole dichiarazione da 176.000 euro. Tutto dichiarato, tutto verificabile, tutto alla luce del sole. Almeno si spera.