Il gigante dei social ha fornito informazioni fuorvianti durante la fusione con WhatsApp del 2014, la Commissione europea lo ha confermato in queste ore.
Facebook è stato multato dalla Commissione Europea per aver “fornito informazioni fuorvianti” durante la trattativa per l’acquisizione della famosa piattaforma WhatsApp nel 2014.
Il social network di Mark Zuckerberg, ha detto alla Commissione in quel momento non c’era nessuna possibilità che un account Facebook poteva essere collegato ad un profilo telefonico Whatsapp, lo scorso agosto, però, è stato confermato che le due piattaforme erano invece legate. La Commissione ha rilevato che i dipendenti di Facebook erano a conoscenza di questa possibilità già nel 2014, ed è questo che ha portato alla multa di 110 milioni di euro, pari a circa 122 milioni di dollari.
L’acquisizione, da parte della più grande piattaforma social del web, è stata perfezionata nel mese di ottobre del 2014 per 19 miliardi di dollari. L’Unione europea ha annunciato la sua indagine su Facebook durante lo scorso dicembre.
“La decisione di oggi invia un segnale chiaro alle aziende che devono rispettare tutti gli aspetti della normativa UE, tra cui l’obbligo di fornire informazioni corrette“, ha dichiarato il commissario Margrethe Vestager. “Infligge un’ammenda proporzionata e dissuasiva per Facebook. La Commissione deve essere in grado di prendere decisioni circa gli effetti di fusioni sulla concorrenza in piena conoscenza dei fatti precisi“.
In un comunicato pubblicato sul suo sito, Facebook ha confermato di aver “agito in buona fede” nelle sue interazioni con l’UE.
“Gli errori che abbiamo fatto nella nostra acquisizione del 2014 non erano intenzionali e la Commissione ha confermato che non hanno avuto impatto sul risultato del riesame. L’annuncio di oggi mette la parola fine alla questione.”
Questo non porterà solo guai legali per Facebook soprattutto nel territorio europeo, la Federazione delle organizzazioni dei consumatori tedeschi ha preso visione della decisione, di agosto, da parte della compagnia di condividere le informazioni tra Facebook e WhatsApp e ha chiesto al tribunale di Berlino di procedere con un’ingiunzione per fermare la condivisione dei dati, inoltre di costringere Facebook ad eliminare qualsiasi dato acquisito da WhatsApp.