Nelle scorse ore si è celebrata la Giornata Mondiale contro l’Hiv, sindrome che mai come in questo periodo torna a far paura, soprattutto a fronte dei numeri in continua crescita.
Del resto in neanche quarant’anni ha fatto 35 milioni di vittime nel mondo. E alla soglia del 2019, l’Aids è lontana dall’essere debellata.
Anzi: in Italia anno sono tra le 3.500 e le 4.000 le nuove diagnosi di infezione da Hiv, con un incremento registrato nella fascia d’età tra i 25 e i 29 anni, nella quale l’incidenza è più alta.
In Italia, inoltre, circa il 40% dei casi di Hiv è diagnosticato in modo tardivo, e a questo va aggiunto un 30% stimato di persone che inconsapevolmente continuano a favorire la trasmissione del virus.
La maggioranza delle nuove diagnosi hiv positive è attribuibile a rapporti sessuali non protetti: nel 45,8% dei casi si tratti di rapporti eterosessuali.
Intanto, proprio in queste ore, il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha siglato l’adesione del Comune al progetto internazionale per la lotta all’HIV “Fast Track Cities” durante l’incontro promosso dal Comune e dalla Fondazione The Bridge.
Il progetto ha come obiettivo di sconfiggere l’AIDS entro il 2030 ed è stato lanciato da un consorzio di quattro organizzazioni (UNAIDS, UN-Habitat, la città di Parigi e IAPAC). Ad oggi ha avuto l’adesione di 94 città di cui 20 dell’Europa, 32 dell’Africa, 15 dell’America Latina, 18 dell’America del Nord, 9 dell’Asia.