Più volte, negli ultimi tempi, quando ci siamo ritrovati a raccontare di omicidi ai danni di donne, nella stragrande maggioranza dei casi perpetrati da mariti, amanti o familiari, abbiamo parlato di veri e propri bollettini di guerra, da aggiornare con cadenza fin troppo regolare.
E gli ultimi numeri diffusi purtroppo arrivano a darci ragione: nel 2018 sono state infatti ben 142 le vittime (+0,7%), 119 in famiglia (+6,3%).
E’ quanto si legge nel rapporto Eures 2019 su “Femminicidio e violenza di genere in Italia”.
Nel dossier si sottolinea che “gelosia e possesso” sono ancora i moventi principali (32,8%). In aumento anche le denunce per violenza sessuale (+5,4%), stalking (+4,4%) e maltrattamenti in famiglia (+11,7%).
Ancora in aumento, nel 2018, anche il numero delle donne anziane vittime di femminicidio (48 le ultrasessantaquattrenni uccise nel 2018, pari al 33,8% delle vittime totali), “confermando la fragilità di tale componente della popolazione”.
Si attesta al 24,4% la percentuale delle donne straniere tra le vittime di femminicidio (35 in valori assoluti, di cui 29 in ambito familiare).
Il Nord conferma anche nel 2018 la più alta presenza di donne uccise (66, pari al 45% del totale italiano, di cui 56 in famiglia), mentre il 35,2% dei femminicidi si registra al Sud (50 casi, di cui 42 in famiglia) e il 18,3% nelle regioni del Centro (26 casi, di cui 21 in famiglia).