La task force creata appositamente dal governo sta lavorando a ritmo serrato per definire nel dettaglio la Fase 2, quella che dovrebbe iniziare il prossimo 4 maggio e consentire progressivamente al paese di uscire dal lockdown che ormai si protrae da quasi 50 giorni.
Ma ci sono regioni che spingono più di altre per accelerare la riapertura, e a sorpresa non sono quelle che a ragion veduta potrebbero, e cioè quelle che hanno solo sfiorato la pandemia e hanno un numero di contagi assolutamente gestibile.
A spingere fortemente sono Lombardia ma soprattutto Veneto: il governatore di quest’ultima regione, Luca Zaia, addirittura sta battendosi per poter riaprire da lunedì.
Il governatore del Veneto, visto i buoni risultati sul contenimento del coronavirus, spinge per poter far ripartire le aziende il prima possibile: “Se potessi fare ordinanze in questo senso le aziende sarebbero già aperte, ovviamente con tutte le tutele del caso. Noi siamo pronti, ma stiamo attendendo la decisione del governo. Qualcuno si scandalizza quando dico che non c’è più lockdown, ma venite a vedere… è evidente, prima con i codici Ateco poi con le deroghe e il silenzio-assenso, che in Veneto è aperto almeno il 40% delle imprese, lo si vede dal traffico e dai parcheggi”.
Zaia inoltre nei giorni scorsi ha inviato una lettera al premier Conte sul tema delle riaperture delle scuole, che non può essere disgiunto da quello dei minori: «Stiamo pensando a un modello virtuoso che riguardi le scuole paritarie, quelle che nella fascia 0-6 anni in Veneto servono 90mila bambini. Sulla scuola pubblica e quella dell’obbligo purtroppo non abbiamo competenza – aggiunge -. L’idea è che queste strutture abbiano un ruolo non solo strettamente educativo al modo delle lezioni tradizionali, ma diventino degli spazi fruibili anche durante l’estate, ad esempio anche all’esterno. Di certo servono finanziamenti e non si esclude di vagliare un eventuale modello anche basato sull’Isee delle famiglie. Per quanto riguarda le scuole statali il Governo deve trovare delle soluzioni».