Mai come in questo periodo storico, in cui l’Italia sta sprofondando in una grave crisi economica con conseguente recessione, si parla di indebitamento e si fa continuamente riferimento al debito pubblico italiano, che rischia di diventare abnorme, molto più di quanto effettivamente già non sia.
Ma essenzialmente cos’è il debito pubblico?
Il debito pubblico è il debito contratto da uno Stato per far fronte al proprio fabbisogno. Grazie al debito pubblico ogni Stato finanzia la propria crescita economica, i servizi che offre ai cittadini e gli investimenti.

Naturalmente, in periodo di crisi, lo stato deve finanziare cifre maggiori per riuscire a far fronte a tutti i suoi impegni, ed è per questo che quindi il suo debito lievita inesorabilmente.
Il debito viene contratto con soggetti pubblici e privati, nazionali o esteri: si va, in pratica, dal singolo risparmiatore alle imprese, alle banche, agli Stati.
Diversificati sono gli strumenti tramite i quali lo stato si può finanziare, ma i più utilizzati sono i Btp (Buoni del tesoro poliennali con scadenza variabile da 3 a 50 anni), i Cct (Certificati di credito del tesoro) e i Ccteu.