In queste ore, in Italia, si sono superate le 35 mila vittime a causa del Covid 19: un numero enorme per un virus sottovalutato per troppo tempo.
Ma fin dall’inizio tali numeri sono stati accompagnati da una grossa polemica: la conta, difatti, include tutte le vittime che risultavano contagiate alla loro morte, senza specificare se il Covid fosse la causa principale o solo un’aggravante.
Ma in queste ore una ricerca è arrivata a fare chiarezza.
Secondo quanto emerge dal rapporto “Impatto dell’epidemia Covid-19 sulla mortalità, il Covid-19 è una malattia che “può rivelarsi fatale anche in assenza di concause”.
Infatti risulta essere “la causa direttamente responsabile della morte nell’89% dei decessi di persone positive al test Sars-CoV-2, mentre per il restante 11% le cause di decesso sono le malattie cardiovascolari (4,6%), i tumori (2,4%), le malattie del sistema respiratorio (1%), il diabete (0,6%), le demenze e le malattie dell’apparato digerente (rispettivamente 0,6% e 0,5%)”.
L’analisi è stata condotta su 4.942 schede di morte di soggetti diagnosticati con test positivi al SarsCov2. Si tratta del 15,6% del totale dei decessi notificati al Sistema di Sorveglianza Integrata Iss fino al 25 maggio.
“Non ci sono concause di morte preesistenti nel 28,2% dei decessi analizzati, percentuale simile nei due sessi e nelle diverse classi di età”, spiegano gli esperti.
Solo nelle età 0-49 anni la percentuale di decessi senza concause è più bassa, pari al 18%. Il 71,8% dei decessi di positivi ha invece almeno una concausa: il 31,3% ne ha una, il 26,8% due, il 13,7% tre o più concause.