Chi non ha mai sentito parlare del poker? Si tratta forse del più conosciuto dei giochi di carte americani, inventato secoli fa sulle navi mercantili che passavano per New Orleans. A Las Vegas è una delle attrazioni che va per le maggiori e nel tempo è diventato quasi un fenomeno di massa: sono numerosi i film famosi dedicati al poker e da qualche decennio vengono organizzati addirittura dei veri e propri tornei mondiali. Proprio grazie all’insorgere delle competizioni agonistiche si è iniziato a parlare dunque di “poker sportivo”, una pratica del gioco che si distacca concettualmente dall’azzardo e si avvicina più alla dimensione professionistica. Il poker sportivo è quello in cui i giocatori mettono in mostra le rispettive abilità per scavalcare gli altri, anche sul piano puramente psicologico.

Sangue freddo e mente matematica: sono questi i requisiti dei pokeristi professionisti, che in ambito sportivo non impiegano il loro denaro personale. Pare che sia proprio questa la differenza principale con il poker tradizionale e che libera quello sportivo dalle stimmate dell’azzardo. I giocatori si devono avvalere pertanto di un monte gettoni, detto “stack”, al fine di ottenere anche i chips degli altri. Quando si finiscono i propri, si perde. Il dealer funge anche da arbitro e ha il compito di diramare qualsiasi questione possa sorgere intorno al tavolo verde. Stiamo parlando pur sempre di sport, la condotta rimane un aspetto fondamentale, specie se le partite vengono trasmesse in molteplici Paesi del mondo.
In Italia il poker sportivo viene trattato alla stregua di un gioco di abilità. Viene regolamentato sempre dall’AAMS, ma in maniera diversa rispetto al poker che si gioca solitamente nelle grandi sale. Le limitazioni relative al poker sportivo nello Stivale non sono poche: ad esempio, sono previsti dei tetti massimi come commissione di ingresso in una partita. In ogni caso, anche da noi questa tipologia di poker riesce a riscuotere un certo seguito.
La competitività è notevolmente più sentita rispetto alla versione classica del gioco. Galeotte furono le World Series of Poker, che hanno diffuso di fatto una nuova interpretazione del gioco. Nel poker sportivo non è possibile sbagliarsi: i giocatori più bravi e talentuosi emergono senza pericolo di smentita, non a caso i grandi tornei stilano delle classifiche ufficiali che consentono di riconoscere universalmente i migliori pokeristi in circolazione. Certo, il poker è solo un gioco di carte e caricarlo di un significato sportivo e addirittura agonistico potrebbe sembrare esagerato, ma la preparazione dei giocatori professionisti non ha niente da invidiare a quella degli atleti propriamente detti.
Alcuni pokeristi hanno iniziato a giocare e ad allenarsi già in età adolescenziale, distinguendosi a livello locale prima di sbarcare il lunario. La fortuna resta una discriminante inoppugnabile, ma alla lunga i campioni del poker sportivo si fanno notare e trovano il modo di spuntarla. I tornei di poker sportivo possono contare anche migliaia di partecipanti e alle World Series of Poker capita di incontrare anche qualche calciatore o altri personaggi famosi, il che significa che assistere ad un incontro professionistico permette di apprezzare ogni volta stili di gioco completamente nuovi. Sì, le caratteristiche dello sport sembrano esserci proprio tutte.