Le forniture di gas dalla Russia all’Europa attraverso l’Ucraina potrebbero continuare a diminuire.
Il gigante russo del gas Gazprom ha nuovamente minacciato di tagliare le sue forniture attraverso l’Ucraina dalla prossima settimana. Il percorso attraverso l’Ucraina è attualmente l’unico percorso su cui il gas può essere trasportato dalla Russia all’Europa.

La minaccia russa arriva quando il clima freddo colpisce l’Europa e con esso aumenta la domanda di gas. Sempre più famiglie europee accendono il riscaldamento ora che le temperature stanno scendendo dopo un autunno eccezionalmente mite.
Sebbene i prezzi del gas siano rimasti abbastanza stabili nelle ultime settimane, i politici e i commercianti di gas guardano con sospetto agli sviluppi e alle minacce dalla Russia lungo l’ultima rotta rimasta, ora che Mosca ha limitato i flussi di gas verso l’Europa per mesi. I russi hanno precedentemente chiuso altri gasdotti, come il Nord Stream 1.
In un messaggio su Telegram, il gruppo di gas statale russo Gazprom ora riferisce che alcuni volumi di gas destinati alla Moldavia sono “bloccati” in Ucraina. Si tratta, secondo Gazprom, di circa 52,5 milioni di metri cubi di gas che in realtà erano destinati alla Moldavia, ma non vi sono stati consegnati. Se questi problemi continuano, Gazprom ridurrà ulteriormente le forniture di gas dalla prossima settimana, sembra. Gazprom ora pompa ogni giorno circa 43 milioni di metri cubi di gas naturale attraverso questo gasdotto verso l’Europa.
L’Ucraina nega il blocco del gas dalla Russia alla Moldavia. Invece, l’operatore della rete del gas ucraino ha accusato la Russia di utilizzare il gas come mezzo di leva politica. “Questa è un’oltraggiosa distorsione dei fatti usata per giustificare un’ulteriore restrizione del flusso di gas verso l’Europa” hanno riferito. Anche la compagnia statale ucraina del gas Naftogaz contraddice le accuse. Il presidente della Moldavia ha invitato i suoi compatrioti a prepararsi per un inverno difficile.
Il prezzo del gas sul principale mercato olandese del TTF è salito al 4% dopo la minaccia russa. Nel pomeriggio, l’aumento è limitato a oltre l’1,6 per cento, ovvero un prezzo di 118 euro per megawattora. Si tratta di tre volte di più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, ma comunque ben al di sotto del picco di 349 megawattora di questa estate.