Per la sua prima installazione sul territorio americano, il produttore taiwanese di chip elettronici potrebbe sviluppare chip ancora più potenti del previsto.
La creazione della primissima fabbrica della Taiwan Semiconductor Manufacturing Company (TSMC) sul territorio americano sarà presto completata. Destinato a soddisfare la domanda interna, principalmente di Apple, il sito produttivo, che aprirà nel 2024, inizialmente doveva produrre solo semiconduttori a 5 nm.

È stato un recente articolo di Bloomberg a rivelare che l’azienda taiwanese sta pianificando di produrre semiconduttori a 4 nm. L’ufficializzazione del cambiamento dovrebbe essere effettiva martedì prossimo, durante la visita in loco del presidente degli Stati Uniti Joe Biden, accompagnato da Tim Cook, CEO di Apple, Jensen Huang, CEO di Nvidia e Lisa SU, CEO di AMD.
I sussidi promessi dal governo di Joe Biden, attraverso la promulgazione del Chips Act, hanno incoraggiato TSMC a scegliere questo Paese per sviluppare la propria attività al di fuori del continente asiatico. Questa legge, infatti, consente lo sblocco di una dotazione di 52 miliardi di dollari per sostenere il settore dei semiconduttori e delocalizzare la produzione locale.
La società di Tim Cook sarà la principale beneficiaria della produzione statunitense di semiconduttori a 4 nm da parte di TSMC. Il rapporto privilegiato tra il produttore taiwanese e l’azienda di Cupertino è destinato a durare.
Mentre la stragrande maggioranza dei prodotti Apple utilizza chip da 5 nm, Apple vuole ridurre gradualmente le dimensioni di questi per tutti i riferimenti della sua gamma. L’iPhone 14 Pro, l’ultimo prodotto ad arrivare sul mercato mondiale, è dotato di un processore A16, inciso in 4 nm.
TSMC mantiene una posizione di forza nel mercato globale dei semiconduttori mentre si ingrazia il favore di Washington. Una seconda fase di produzione è già pianificata per sviluppare semiconduttori a 3 nm ancora più efficienti.
Una seconda fabbrica dovrebbe vedere la luce in Arizona. Sono probabili altre aperture di fabbriche al di fuori dell’Asia, anche se l’Europa cerca di attirare TSMC con il proprio pacchetto di salvataggio dedicato ai semiconduttori.