Il rover Curiosity della NASA ha fatto una scoperta straordinaria su Marte, rivelando cristalli gialli di zolfo puro in una regione chiamata Gediz Vallis, situata sul Monte Sharp all’interno del cratere Gale. Questo ritrovamento, avvenuto per caso quando il rover ha accidentalmente frantumato una roccia, sta rivoluzionando la comprensione della storia geologica del pianeta rosso.
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Una scoperta inaspettata
La NASA ha descritto la scoperta come “la più strana e sorprendente” della missione Curiosity. Secondo Ashwin Vasavada, scienziato del progetto presso il Jet Propulsion Laboratory (JPL), il ritrovamento di zolfo elementare puro è paragonabile a trovare “un’oasi nel deserto” e pone nuove domande su come questo elemento si sia formato in un ambiente apparentemente privo delle condizioni necessarie.
Zolfo puro: un enigma geologico
Lo zolfo, essenziale per la vita sulla Terra, è raro nella sua forma pura e di solito si forma in presenza di attività vulcanica o sorgenti termali. Tuttavia, queste condizioni non erano mai state individuate nell’area di Gediz Vallis. La scoperta sfida le teorie esistenti, che fino ad ora si basavano sulla predominanza di solfati (composti di zolfo legati all’acqua) piuttosto che di zolfo elementare.
Secondo gli scienziati, la struttura delle rocce, erosa dagli agenti atmosferici marziani, ha nascosto i cristalli fino a quando il rover non li ha rivelati per caso. La formazione di Gediz Vallis, con tracce di antiche colate di acqua e smottamenti, è un’area geologica chiave per comprendere il passato di Marte.
Come si è formato il canale Gediz Vallis
Il canale Gediz Vallis, alla base del Monte Sharp, rappresenta un’importante testimonianza del clima antico di Marte. Si ritiene che sia stato modellato da massicce inondazioni e valanghe di detriti, seguite da reazioni chimiche che hanno trasformato le rocce in strutture uniche.
Curiosity ha documentato rocce arrotondate, segno del passaggio dell’acqua, e altre più spigolose, indicative di valanghe secche. Questi processi potrebbero aver contribuito alla formazione dello zolfo puro, un’ipotesi che richiederà ulteriori analisi.
Un nuovo capitolo per Curiosity
Dal suo atterraggio su Marte nel 2012, Curiosity ha scalato circa 800 metri del Monte Sharp, esplorando strati sedimentari che riflettono la transizione del pianeta da un ambiente umido a uno più arido. Recentemente, nel canale Gediz Vallis, il rover ha raccolto campioni di polvere da una roccia chiamata Mammoth Lakes, che ha rivelato una varietà di minerali senza precedenti nella missione.
La scoperta dello zolfo elementare si aggiunge ad altri ritrovamenti chiave di Curiosity, tra cui:
- Antiche tracce di laghi e fiumi.
- Depositi di solfati.
- Molecole organiche che potrebbero indicare passate condizioni abitabili.
Implicazioni scientifiche
Anche se la presenza di zolfo puro non suggerisce direttamente l’esistenza della vita, potrebbe fornire indizi cruciali sui processi geologici che un tempo resero Marte un pianeta abitabile. La scoperta ricorda un evento simile del rover Spirit, che nel 2007 trovò silice pura trascinando una ruota danneggiata. Questi ritrovamenti sottolineano l’importanza di osservare anche gli incidenti imprevisti nelle missioni spaziali.
Prossimi passi della missione
Nonostante la fragilità delle rocce solforose, che ha impedito la perforazione diretta, il team scientifico spera che i campioni raccolti forniscano ulteriori dettagli sui processi geologici marziani. Curiosity continuerà a esplorare il canale Gediz Vallis, monitorando attentamente ogni segno di nuove scoperte.
Ashwin Vasavada ha concluso:
“Esplorare Gediz Vallis di persona, dopo anni di osservazioni dall’orbita, è incredibile. Questo luogo racconta un capitolo unico nella storia di Marte.”
Un futuro ricco di promesse
La missione Curiosity dimostra come ogni nuova scoperta, anche accidentale, possa aprire nuove prospettive sulla storia di Marte. Il pianeta rosso continua a rivelare segreti, spingendo i confini della conoscenza umana e offrendo spunti per le future esplorazioni.