Ogni giorno ormai siamo costretti a darvi gli aggiornamenti del numero di vittime e dell’estensione del bacino di contagio del virus, e purtroppo le notizie non sono mai positive: l’ebola, assecondando le peggiori aspettative, minaccia di trasformarsi in una pandemia.
L’Ebola virus è stato individuato per la prima volta nel 1976 in Congo, nella valle del fiume Ebola ed è responsabile di una grave febbre emorragica spesso letale per l’uomo: ad oggi i focolai epidemici sono molto estesi, senza nessun precedente cosi grave che, stando ai dati diffusi dall’OMS, ha causato fino ad oggi 450 morti dal marzo 2014.
Questa epidemia, segnalato a marzo appunto, è partita dalla Guinea con un limitato numero di casi tale da apparire come un focolaio rurale, ma attualmente l’infezione si è diffusa fino alla capitale della Guinea ed oltre i confini in Sierra Leone e Liberia.
Per fortuna, dagli esami condotti, l’infezione si trasmetterebbe molto limitatamente per via aerea, mentre sarebbe molto alto in caso di contatto diretto con sangue e fluidi corporei.
Molte associazioni, tra cui Medici Senza Frontiere, sono operativi in zona, ma senza ulteriori aiuti internazionali, il rischio di pandemia è altissimo.