È difficile dire cosa si sia potuto scatenare nella testa e nell’animo di una donna per spingerla a un gesto così terribile ed efferato come quello compiuto nelle scorse ore ad Acilia, nella provincia romana.
L’unica certezza è che nella giornata di ieri è morta la neonata ricoverata sabato, con gravi ferite alla testa, all’ospedale Bambino Gesù di Roma.
La madre, 28 anni, di origine svedese era ai domiciliari con l’accusa di tentato omicidio, che ora diventa omicidio.
Tutto è cominciato quando la madre della giovane, di 72 anni, ha chiamato il 118 raccontando che la piccola era caduta: “È caduta, è caduta”, avrebbe urlato al telefono.
Secondo le dichiarazioni dell’anziana, avrebbe trovato a terra nella camera da letto la bimba con il cordone ombelicale ancora attaccato alla placenta. “Non sapevo di essere incinta. Mia figlia è caduta per terra”, si sarebbe difesa la ragazza.
Ma gli accertamenti successivi raccontano un’altra verità. I medici hanno infatti riscontrato diverse ferite, lividi e soprattutto un profondo trauma cranico: la madre aveva raccontato che la piccola era caduta, scivolandole dalle mani, ma le lesioni sembrano compatibili con delle percosse.