“Via la Gori dai nostri territori”, “Acqua bene comune”. Sono alcune delle scritte che campeggiavano sugli striscioni che ieri portavano in alto i manifestanti dei comitati che si sono mobilitati per chiedere tra le altre cose la restituzione dei poteri relativi al Servizio Idrico ai sindaci delle Comunità del Comprensorio ATO3.
Più di cinquemila le persone che hanno riempito le strade di Napoli, fino a Palazzo Santa Lucia. sede delle Regione Campania. Comitati, primi cittadini, rappresentanti delle associazioni laiche e religiose, consiglieri comunali, assessori con i gonfaloni, cittadini comuni, tutti accomunati dallo stesso motivo ribadire che “con un referendum è stato scelto che l’acqua restasse pubblica”. Tutti in piazza per contestare le bollette pazze richieste dalla Gori e i tagli dell’acqua alle famiglie che non riescono, colpa della crisi, ad essere in regola con i pagamenti.
“La mobilitazione – dicono dai comitati- per la riappropriazione pubblica della gestione dell’Acqua rappresenta un primo passo verso una Democrazia dei Beni Comuni, Ecologica, Trasparente, Solidale, Democratica e Partecipata”.