Il disegno del presedente Donald Trump ormai sembra ben chiaro e delineato: dopo il ritiro delle truppe dalla Siria, nelle scorse ore è arrivato anche l’annuncio del dimezzamento di quelle presenti in Afghanistan.
Attualmente ci sono oltre 14 mila soldati americani in Afghanistan, ma secondo il Wall Street Journal i primi 7000 soldati potrebbero già rientrare nelle prossime settimane.
Una politica estera che Trump sta gestendo mettendosi contro tutto e tutti, senza neppure consultare coloro che gli sono più a stretto contatto.
A conferma di ciò, si è appena appreso che la sua nuova decisione non è stata comunicata neppure al capo del Pentagono, che inaspettatamente, ha annunciato le sue dimissioni.
Nella lettera di dimissioni, il capo delle Pentagono Jim Mattis cita divergenze con il presidente nei rapporti con gli alleati e osserva come Trump meriti un segretario alla Difesa con idee in linea con le sue.
E’ giusto che tu abbia un segretario alla Difesa che sia in sintonia con il tuo modo di vedere”, ha scritto Mattis nella lettera di dimissioni. “E’ giusto – ha aggiunto – che io mi dimetta”.
“Ho avuto il privilegio di servire questo Paese. Sono orgoglioso dei progressi fatti negli ultimi due anni. Gli Stati Uniti rimangono la nazione indispensabile nel mondo libero, ma non possiamo proteggere i nostri interessi e assolvere a questo ruolo con efficacia senza conservare forti alleanze e mostrare il rispetto dovuto a questi alleati” ha chiosato Mattis.