Il procuratore di Dusseldorf, Christoph Kumpa, ha dichiarato che Andreas Lubitz, il co-pilota che ha provocato lo schianto dell’Airbus con a bordo 150 persone, “prima di ottenere il brevetto di volo, era stato sottoposto a sedute di psicoterapia per tendenze suicide”.
“Non ci sono prove che il co-pilota abbia annunciato precedentemente le proprie intenzioni e non abbiamo trovato lettere che contengano una confessione da parte del co-pilota” ha continuato il procuratore.
“Non abbiamo documentazione medica che avesse una malattia organica, nè che avesse problemi alla vista” ha infine dichiarato Kumpa.
La procura di Dusseldorf, in questi giorni, è assediata di telefonate. Il procuratore ha denunciato di essere tampinato da giornalisti in cerca di notizie e che ha dovuto consegnare il suo cellulare ad un collega “qualcuno”, ha dichiarato, “è arrivato persino a telefonare a mio padre”.
Intanto François Taoust, direttore dell’Istituto di investigazione criminale della gendarmeria francese, ha dichiarato che per identificare le vittime ci vorranno “due-quattro mesi per comunicare i risultati delle analisi. Solo una volta acquisiti i risultati saranno comunicate le identità” e non ha potuto garantire che tutte e 150 le vittime potranno essere identificate.