Ritrovata la seconda scatola nera dell’Airbus della Germanwings precipitato il 24 marzo scorso sulle Alpi francesi.
Nel frattempo la procura di Marsiglia ha annunciato che sono stati individuati campioni di Dna di tutti i passeggeri. Ora si dovrà procedere nel validare le identificazioni, ovvero attribuire tutti i resti ritrovati a ognuna delle 150 vittime, per poi restituirli alle rispettive famiglie. L’operazione richiederà dalle tre alle cinque settimane.
La seconda scatola nera è stata ritrovata da un agente di Chamonix, si trovava 20 centimetri sotto terra.
Il procuratore di Marsiglia Brice Robin ha dichiarato che “la scatola nera sembra essersi incendiata, perché è completamente annerita. Ma le sue condizioni complessive ci fanno sperare che il suo contenuto possa essere esaminato. Come forse sapete, questa scatola registra circa 500 parametri, inclusi velocità dell aereo, altitudine, il funzionamento dei motori, e anche le azioni dei piloti ai comandi e le modalità di pilotaggio”.
Dall’inchiesta tedesca emergono degli elementi che fanno sospettare una probabile premeditazione da parte del copilota Andreas Lubitz. In base al contenuto della prima scatola nera si è constatato che abbia volontariamente provocato lo schianto dell’aereo.
Il procuratore di Dusseldorf ha dichiarato che Lubitz abbia svolto delle ricerche su un tablet trovato in casa sua, sui vari modi per suicidiarsi e sulle procedure di sicurezza delle cabine di pilotaggio.