La base dell’organizzazione è in Sardegna, la stessa sarebbe affiliata ad Al Qaeda. L’operazione vede coinvolte sette province. La polizia ha spiegato che sono state emesse diciotto ordinanze di custodia cautelare.
Le persone arrestate sono pakistani ed afghani, e tutte hanno organizzato gli attentati nei loro paesi. Gli inquirenti temono che si stia progettando un attentato terroristico in Vaticano.
“Non c’è la prova, c’è il forte sospetto… Da Sassari si parla di ‘grande jihad’ da fare in Italia, dicono ‘baba’, che è un capo, un leader: può essere il Papa ma non lo è necessariamente“, ha spiegato il responsabile della Digos di Cagliari, Mario Carta in un servizio televisivo.
Padre Federico Lombardi, che è il portavoce del Vaticano, commenta le notizie sull’attentato possibile al Vaticano, spiegando che queste minacce ci sono state nel passato.
Gli arresti che sono avvenuti in tempi recenti non devono fare temere per il presente.
In un video della polizia, si vedono gli agenti entrare nell’abitazione del presunto leader spirituale del gruppo, che è imam tra Brescia e Bergamo e dirigente del movimento pietistico Tabligh Eddawa, Società della Propaganda. I fondi raccolti sarebbero stati mandati in Pakistan grazie ai membri dell’organizzazione.