Ci sono voluti cinquant’anni,sessanta chili di esplosivo, milleduecento micro cariche esplosive e una serie di battaglie giudiziarie per buttare giù il rudere di albergo che da anni deturpava il mare che bagna i comuni di Vico Equense e Meta di Sorrento, in provincia di Napoli. Costruito in barba a tutte le norme paesaggistiche l’albergo su più piani e con circa un centinaio di stanze per anni è stato il simbolo degli abusi sulla costa a sud di Napoli. Un albergo sorto ma mai inaugurato. Uno scheletro di cemento armato accartocciatosi su se stesso nel momento in cui sono state azionate le cariche esplosive. L’abbattimento dell’ecomostro è stata una vittoria per tutti gli ambientalisti che per anni hanno puntato l’indice contro la struttura. “Per mettere in sicurezza il territorio- ha detto il ministro Gianluca Galletti -serve un profondo cambio di mentalità: le amministrazioni locali devono avere il coraggio e la serietà di vietare le costruzioni in zone ad alto rischio idrogeologico”.