La sua storia ha commosso tutti gli italiani, che hanno tutti virtualmente abbracciato, al suo ritorno in Italia, Alvin Berisha, il bimbo di 11 anni di origine albanese portato via nel dicembre del 2014 dalla mamma che voleva unirsi all’Isis.
“Papà, ti prego portami a casa, voglio tornare a scuola”, diceva Alvin al genitore che aveva prestato il consenso, assieme ai suoi familiari, a farsi intercettare le chiamate dalla Procura che conduceva le indagini per riportare il bimbo in Italia.
Ed alla fine gli agenti sono riusciti a riportarli nel nostro pase, per riabbracciare il padre e le due sorelle, anche se quasi non parla neppure più in italiano.
Eppure è riuscito in queste ore a fare un’importante rivelazione: “Mia mamma è morta in un bombardamento, io ero vicino a lei”, ha detto davanti agli investigatori del Ros, nel corso di un’audizione protetta con un psicologo.
Alvin ha inoltre spiegato che il bombardamento è avvenuto quando erano in un altro campo profughi, sempre in Siria, non in quello di Al Hol da cui il piccolo, grazie ad un’operazione delicata di magistrati, forze dell’ordine, Croce Rossa e 007, è stato portato via per poi fare ritorno in Italia.
Il piccolo comunque è ancora sotto shock e la settimana prossima sarà ricoverato e operato per una ferita alla gamba subita nell’esplosione.
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