Il leggendario fiume gigante, Nilo, oggi è in pericolo a causa del cambiamento climatico, dell’inquinamento e dello sfruttamento.
Gli ultimi cinque o dieci anni hanno portato più siccità, ma anche piogge intense, inondazioni e caldo intenso rispetto a prima.
In 500 anni, il Lago Vittoria potrebbe essere completamente scomparso, secondo uno studio condotto da scienziati britannici e americani. Lo studio si basa su dati geologici degli ultimi 100.000 anni.
Più a nord, in Sudan, il 50 per cento della popolazione vive lungo il Nilo e più della metà dell’elettricità del Paese proviene dall’energia idroelettrica.
Ma il Nilo non è immune al mondo esterno. Negli ultimi 50 anni la portata d’acqua è diminuita da 3.000 metri cubi al secondo a 2.830, e quando la portata d’acqua diminuisce non riesce a tenere fuori le acque del Mediterraneo, che nell’ultimo secolo sono aumentate di circa 15 centimetri a causa del cambiamento climatico .
E il rischio è che peggiori. Se l’Africa orientale subirà diversi periodi di siccità, il flusso potrebbe diminuire del 70 per cento, secondo le peggiori previsioni delle Nazioni Unite.
Nell’estremo nord, dove il Nilo sfocia nel Mar Mediterraneo, tra i 35 ei 75 metri del delta del Nilo sono scomparsi ogni anno negli ultimi sei decenni. Se il livello del mare si alzasse di un metro, un terzo della regione verde scomparirebbe, secondo le Nazioni Unite. Costringerebbe alla fuga nove milioni di persone.
E se le temperature continuano a salire, il Mar Mediterraneo avanzerà di altri 100 metri nel delta ogni anno e l’acqua di mare potrebbe alla fine occupare oltre 100.000 ettari del principale terreno agricolo della regione, secondo il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEP). Sarebbe uno sviluppo disastroso per l’Egitto perché l’area rappresenta tra il 30 e il 40 per cento della produzione agricola del paese. Nel paese, tutti tranne il tre per cento dei 104 milioni di abitanti vivono lungo il fiume, su appena l’otto per cento della superficie del paese.
Secondo i contadini, le loro verdure non hanno più il sapore di una volta. Per rimediare a questo, più acqua dolce deve essere pompata dal Nilo ai terreni agricoli, in parte con l’energia dei pannelli solari donati dalle Nazioni Unite.
Entro il 2050, la popolazione dell’Egitto e del Sudan sarà raddoppiata e la temperatura sarà di due o tre gradi più calda, secondo le previsioni. Entro la fine del secolo, si stima che il fiume abbia perso il 70% del suo flusso, secondo il panel climatico delle Nazioni Unite IPCC.
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