“Quando è diventato chiaro che la bimba aveva solo pochi mesi di vita, visto l’attuale livello delle cure mediche insufficiente a tenerla in vita genitori hanno completato tutti gli step per la sua criopreservazione, inclusa la crioprotezione del cervello”. Sono state queste le parole scritte nel comunicato stampa dell’azienda americana Alcor, in Arizona, che ha seguito il caso della piccola Matheryn Naovaratpong, una bambina di soli due anni di origini thailandesi affetta da un terribile tumore e nello specifico un terribile ependiloblastoma ovvero un tumore molto raro che colpisce i più giovani.
La piccola Matheryn è stata sottoposta a diversi interventi chirurgici e nello specifico 12 interventi e decine di cicli di radio e chemioterapia ma purtroppo per le non c’è stato nulla da fare, il tumore aveva colpito l’80% dell’emisfero cerebrale sinistro e la piccola è stata dichiarata legalmente morta lo scorso 8 gennaio. La decisione dei genitori della piccola Matheryn è stata quella di ricorrere all’ibernazione.
Quando parliamo di ibernazione facciamo riferimento ad una una condizione biologica in cui le funzioni vitali sono ridotte al minimo, il battito cardiaco e la respirazione rallentano, il metabolismo si riduce e la temperatura corporea si abbassa. Può essere intesa come letargo negli animali o anche come ipotermia preventiva in medicina. Questa pratica dell’ibernazione, anche se molto cara, in quanto per farsi ibernare bisogna pagare circa 200 mila dollari, sta diventando sempre più popolare.