Ci sono gesti simbolici che fanno rabbia, che fanno addirittura male più di quanto potrebbe fare uno schiaffo o una violenza fisica e senza dubbio tra questi c’è da annoverare la cittadinanza onoraria che in queste ore il comune di Biella ha deciso di concedere a Ezio Greggio.
Cosa abbiamo contro il noto presentatore televisivo?
Nulla, ma suo malgrado si è trovato coinvolto in una questione a dir poco spinosa: solo pochi fa la stessa città ha rifiutato la cittadinanza onoraria a Liliana Segre, la senatrice superstiti dello sterminio nazista.
“Non c’è nulla di male di per sé in un titolo di onorificenza a Ezio Greggio – ha sottolineato Paolo Furia, segretario regionale del Pd, sulla sua pagina Facebook -; ma la tempistica è da brivido. Proporre la cittadinanza onoraria a Ezio Greggio esattamente la settimana dopo aver bocciato la richiesta di dare la cittadinanza onoraria a Liliana Segre (ex deportata a Auschwitz, cui sono state date minacce antisemite nelle ultime settimane), è una ridicola provocazione“.
E lo stesso conduttore ha fatto un gesto forte rifiutando: “Il mio rispetto nei confronti della senatrice Liliana Segre, per tutto ciò che rappresenta, per la storia, i ricordi e il valore della memoria, mi spingono a fare un passo indietro e non poter accettare questa onorificenza che il Comune di Biella aveva pensato per me”.
“Non è una scelta contro nessuno – spiega Greggio -, ma una scelta a favore di qualcuno, anche per coerenza e rispetto a quelli che sono i miei valori, la storia della mia famiglia e a mio padre che ha trascorso diversi anni nei campi di concentramento”.
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