Negli anni il denaro è sempre stato tra i moventi principali degli omicidi anche più efferati: non sono mancati neppure numerosi casi di genitori che sono arrivati ad uccidere i genitori per l’eredità.
Ma questo caso appare ancora più insensato perché la cifra che ha armato le mani è quasi ridicola e spinge a chiedersi se una vita umana può essere valutata così poco.
Nelle scorse ore, a Bologna, due coniugi, di Bologna, di origini napoletane, sono stati arrestati e indagati per omicidio preterintenzionale, rapina pluriaggravata e indebito utilizzo di carte di pagamento: la coppia avrebbe avvelenato un amico per sottrargli il bancomat, da cui avrebbe poi prelevato circa duemila euro.
La vittima, 63 anni, originario di Ferrara ma residente a Bentivoglio (Bologna): per sei giorni il cadavere è rimasto nella sua auto, prima che qualcuno se ne accorgesse.
In un primo momento il decesso sembrava avvenuto per cause naturali, secondo le indagini dei Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di San Lazzaro e della Stazione di Granarolo, ma sarebbe invece stato indotto dalla somministrazione di due potenti psicofarmaci, probabilmente sciolti in una bevanda alcolica.