Purtroppo non si tratta della trama di un film, magari uno di quella splatter dove si mietono vittime e si mostrano mutilamenti solo per impressionare lo spettatore: le immagini e i numeri che arrivano dal Brasile sono tanto reali quanto inquietanti.
Nel Centro di Recupero regionale di Altamira, nel Sudovest del Parà c’è stata una vera e propria carneficina: 57 i detenuti morti, fra i quali 16 decapitati. Tutti gli altri sono morti asfissiati.
Una tragedia che segna un altro capitolo della guerra tra bande all’interno di uno dei penitenziari sudamericani, sovraffollati e in gran parte fuori dal controllo delle autorità.
La rivolta, durata cinque ore, è infatti nata come scontro tra i membri di due gang criminali rivali: i detenuti di un’ala della prigione, appartenenti a una delle gang, ne hanno invaso un’altra e hanno dato fuoco a una cella, prendendo in ostaggio anche due guardie, poi fortunatamente liberate.
L’unità carceraria di Altamira ha una capacità di 200 detenuti ma ospita attualmente 311 prigionieri.
Purtroppo questo non è neppure il primo caso del genere: già a maggio, 55 prigionieri sono stati uccisi in quattro diversi carceri di Manaus, nello Stato di Amazonas, in Brasile.