Dal Giappone arriva il rimedio contro la calvizie: trovato un composto miracoloso nascosto nel tuorlo d’uovo.
“Un uovo al giorno può togliere la calvizie di torno”, così scrive simpaticamente il “Daily Mail” che ha riportato la notizia che farà la gioia di quanti hanno dovuto addio alle loro chiome.
Perdere i capelli, dunque, non sarà più un dramma personale. Uomini e donne possono stare tranquilli: la chioma, che fin dai tempi antichi è stata descritta come simbolo di forza e virilità, seduzione e bellezza, è salva. E non è cosa da poco se si pensa che la caduta dei capelli dai più è vissuta come una perdita della propria immagine e della stessa identità individuale.
Sarà per questo che trovare una cura contro la calvizie impegna da sempre scienziati di tutto il mondo. Ma è negli ultimi mesi che la scienza ci sta regalando risultati straordinari: forse davvero la calvizie sta per essere sconfitta.
Di recente un team di ricerca italiano dell’Idi di Roma ha messo a punto una tecnica rivoluzionaria che fa ricrescere i capelli nell’80% dei pazienti colpiti da alopecia androgenetica, ma anche in quelli sottoposti a cicli di chemioterapia. Questa tecnica straordinaria si basa sull’iniezione di plasma concentrato ricco di globuli bianchi, piastrine e fibrinogeno che attiva la ricrescita dei capelli.
Un altro rimedio contro l’alopecia arriva anche dal Giappone. Si chiama Hgp (Hair grow peptide) la sostanza contenuta nel tuorlo d’uovo che potrebbe contrastare l’alopecia. A scovare il composto, questa volta è stato un team di studiosi nipponici guidato da Satoshi Itami, del Dipartimento di dermatologia rigenerativa della Osaka University Graduate School of Medicine. Tra i firmatari del lavoro spicca anche il nome del primo autore Toshio Nakamura della Pharma Foods International Co. Ltd., azienda di Kyoto.
A riportare la notizia è stata la blasonata rivista scientifica “Journal of Medicinal Food”. L’Hgp è stato sottoposto a diversi test e sembra che dia ottimi risultati senza gli effetti collaterali che si portano dietro i farmaci che stimolano la crescita dei capelli oggi in commercio.
Spiegano gli autori dello studio che l’alopecia “si distingue in due categorie: androgenetica e non androgenetica. Un’anomalia delle funzioni biologiche androgeno-dipendenti provoca alopecia nei maschi, ma il ruolo degli androgeni nella perdita di capelli delle donne non è stato ancora chiarito”. Non a caso “la modulazione dell’attività androgenica non è efficace in alcuni tipi di alopecia androgenetica femminile, come non lo è nei casi di alopecia non androgenetica maschile o femmine”.
Giacché, continuano i ricercatori, nei polli “il piumaggio inizia a svilupparsi precocemente, 14-15 giorni dopo la schiusa abbiamo ipotizzato che l’uovo di gallina contenga un fattore chiave per la crescita dei capelli”. E pare che le cose stiano proprio così.
Sintetizzando, in questo studio gli studiosi nipponici hanno dimostrato che “peptidi idrosolubili derivati dal tuorlo d’uovo stimolano la produzione di VEGF”. Il VEGF, Vascular Endothelial Growth Factor, è il fattore di crescita endoteliale vascolare. In pratica si tratta di una proteina di segnalazione che ha il compito di promuovere la crescita di nuovi vasi sanguigni, non a caso l’effetto di noti farmaci anti-calvizie è proprio quello di stimolare il VEGF.
Molti studi hanno evidenziato come tutte le forme di calvizie (alopecia androgenetica, alopecia areata, effluvi etc) abbiano un comun denominatore: un’alterazione del ciclo follicolare. Ebbene, il composto Hgp nascosto nel tuorlo oltre a stimolare la produzione del Vascular Endothelial Growth Factor, sembra anche favorire “la crescita delle cellule della papilla dermica del follicolo pilifero umano”.
“Abbiamo anche scoperto – riferiscono i ricercatori – che questi peptidi migliorano la crescita dei peli nei topi, e la crescita dei capelli nella calvizie femminile”. Impiantando nei topi follicoli piliferi umani, infatti, è stato osservato che il tuorlo d’uovo – e in particolare il composto Hgp “che può essere applicato o assunto”, è efficace perché “stimola la crescita di nuove cellule ciliate umane”.