Le raccomandazioni che vengono dall’IPCC, Intergovernmental Panel on Climate Change, sono per alcuni versi drammatici: se entro il 2050 non taglieremo fra il 40-70% delle emissioni di gas serra, le temperature aumenteranno più di due gradi centigradi, un valore estremamente alto in relazione a tempi così brevi.
Questo vuol dire che entro il 2030 dovremo aver adottato tutte le misure necessarie a raggiungere l’obiettivo prefisso.
Ottmar Edenhofer, co-presidente dell’IPCC, ha detto che dalla scienza sta arrivando un messaggio chiaro, e cioè che non bisogna proseguire con un atteggiamento di sottovalutazione delle interferenze sul sistema climatico globale.
Il rapporto dell’IPCC, continua Edenhofer, rappresenta una nuova sveglia e dice che siamo di fronte a una questione di volontà e non di capacità.
Un’altra maniera, in sostanza, di dire che il problema è tutto politico. La questione si affronta soprattutto sotto il profilo energetico: si dovrà intervenire il più possibile rapidamente per eliminare le fonti da combustibile fossile, per sostituirle preferibilmente con le rinnovabili.