Al momento l’unica cosa certa è che un uomo, ha ucciso con un taglierino l’ex moglie, commessa di 36 anni, in un negozio di calzature a Carini (Palermo).
La notizia nel fine settimana ha fatto il giro di tutti i media, ricostruito come ennesimo caso di femminicio in cui un marito, incapace di accettare la fine del suo matrimonio, ha posto fine alla vita della sua ormai ex compagna.
La vittima si trovava nel negozio di scarpe in cui lavorava come commessa, quando è stata colpita alla gola con un taglierino. I vigili del fuoco che sono entrati nel negozio hanno trovato con ferite di arma da taglio anche lo stesso uomo e il figlio 14 enne della coppia, presente durante l’aggressione.
Ad avvalorare la tesi del femminicio il fatto che la donna si era rivolta più volte ai carabinieri per denunciare le aggressioni subite dall’uomo, eppure gli inquirenti non hanno ancora spiccato un mandato d’arresto.
Questo perché la storia è più ingarbugliata del previsto: il 14 enne ha infatti raccontato una versione diversa della storia.
Per il ragazzino è la madre ad essersi scagliata contro di lui per ferirlo, ed il padre sarebbe intervenuto per salvarlo, colpendo quindi a morte la moglie. Una specie di legittima difesa che i carabinieri, però, stanno tentando di verificare.
Il quattordicenne non sa ancora che la mamma è morta e quando gli si chiede cosa ha fatto il papà alla mamma, abbassa lo sguardo e dice: «Non voglio parlarne. Sono stato io oggi a voler andare a trovarla».