Le persone più note, quelle che hanno più visibilità e più credibilità, data anche dal loro ruolo professionale, dovrebbero essere più attenti a quel che dicono, accorti nel non mandare messaggi sbagliati e discriminatori.
Ed è quello che purtroppo ha fatto l’avvocato Carlo Taormina, che la giustizia ha dichiarato colpevole di diffamazione.
Il famoso penalista, salito agli onori della cronaca per aver difeso Anna Maria Franzoni dall’accusa di omicidio del figlioletto, lo scorso 26 ottobre aveva detto di non volere nel proprio studio persone omosessuali perché ‘contro natura’.
L’affermazione, fatta durante un’intervista radiofonica, aveva scatenato una marea di polemiche e l’associazione Avvocatura per i diritti Lgbt-Rete Lenford aveva presentato richiesta di risarcimento per l’affermazione discriminatoria.
Il giudice del lavoro di Bergamo Monica Bertoncini ha alla fine condannato Taormina a 10 mila euro di risarcimento, al pagamento delle spese processuali e ad un’adeguata pubblicità per la sentenza, affinchè sia da monito a tutti.