La situazione è seria, serissima, nonostante sembra che la gente continui a non rendersene conto, continuando a sfidare le ordinanze ed il buonsenso comune, mettendo quindi a repentaglio la propria salute ma soprattutto quella della fetta di popolazione più debole, come anziani ed immunodepressi.
Ognuno di noi, invece, dovrebbe fare del suo meglio, ed anche la Chiesa ha scelto di scendere in campo: da oggi e almeno fino al prossimo 3 aprile non ci celebreranno più Sante Messe, per evitare appunto assembramenti in luoghi piccoli e poco arieggiati, dove si favorirebbe il contagio.
Nello specifico, la Conferenza Episcopale Italiana ha annunciato lo stop a tutte le messe nel Paese, niente celebrazioni civili, religiose, nemmeno esequie funebri, né festive, né feriali, nemmeno con la distanza di almeno un metro.

La Cei nella sua nota mette in rilievo il passaggio particolarmente severo e restrittivo:
“Il decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, entrato in vigore quest’oggi, sospende a livello preventivo, fino a venerdì 3 aprile, sull’intero territorio nazionale ‘le cerimonie civili e religiose, ivi comprese quelle funebri’. L’interpretazione fornita dal Governo include rigorosamente le messe e le esequie tra le ‘cerimonie religiose’. Si tratta di un passaggio fortemente restrittivo, la cui accoglienza incontra sofferenze e difficoltà nei Pastori, nei sacerdoti e nei fedeli. L’accoglienza del decreto è mediata unicamente dalla volontà di fare, anche in questo frangente, la propria parte per contribuire alla tutela della salute pubblica”.