Nel nostro paese soffrono di celiachia 160mila persona ma gli italiani che consumano alimenti senza glutine sono circa sei milioni.
Persone che acquistano e consumano cibi senza glutine non per una vera e propria esigenza alimentare ma per una sorta di moda. In tanti sono convinti che l’assunzione di questi prodotti sia legato ad un’alimentazione più sana e che possa essere un valido aiuto per mantenersi in forma.
Non soltanto i cibi “gluten free” non sono loro necessari ma fanno anche male anche alle finanze di queste persone che sono convinte di essere affetti da celiachia. E’ stato stimato che si spendono oltre cento milioni di euro per l’acquisto di questi alimenti senza glutine dei quali non si ha l’effettiva necessità.
L’allarme viene lanciato qualche girono prima della “Settimana della Celiachia” arrivata alla sua terza edizione e che si terrà dal 13 al 21 maggio.
Una moda che arriva da oltreoceano, sono tante le star internazionali che nonostante non sono celiache, hanno deciso di seguire un’alimentazione “gluten free”. A seguire questa sorta di “moda alimentare” ci sono Lady Gaga, Gwyneth Paltrow, Victoria Beckham e tante altre. Tutte sono convinte che assumere alimenti privi di glutine sia utile per la propria salute e per il loro fisico.
A parlare di eventuali danni che una dieta senza glutine, quando non sussiste la necessità, può provocare è il dottor Andrea Ghiselli, di Alimenti e Nutrizione, uno dei 12 Centri di ricerca Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e analisi dell’economia agraria:
“Pur non potendo fare generalizzazioni, se non c’è motivo per consumare alimenti senza glutine si peggiora inutilmente la dieta. Non è un grosso peggioramento, si perde qualche proteina, qualche vitamina, usando i cereali tipicamente senza glutine, ma nulla di importante sia perché la nostra dieta è ricchissima di proteine e vitamine, sia perché l’uso di pseudocereali particolarmente ricchi di vitamine e proteine può minimizzare il problema. Problema che invece si verifica per il consumo di prodotti da forno senza glutine. In questi prodotti, per una corretta consistenza si deve ricorrere a presidi tecnologici, come il ricorso ad additivi, a grassi, a volte a zucchero”.
Non ci sono studi che attestino che una dieta di questo genere possa portare dei benefici, come ha evidenziato Giuseppe di Fabio presidente dell’AIC (Associazione Italiana Celiachia) che ha dichiarato: “Nessuna ricerca ha finora dimostrato qualsivoglia effetto benefico per i non celiaci nell’alimentarsi senza glutine, anzi. Gli studi scientifici stanno ampiamente dimostrando che in chi non è celiaco l’esclusione del glutine è inutile”.