Nell’era dell’informazione digitale, l’intelligenza artificiale (IA) ha assunto un ruolo sempre più centrale nel fornire assistenza e consulenza in vari ambiti, tra cui la medicina e la genetica. ChatGPT, sviluppato da OpenAI, si è distinto come uno strumento capace di offrire risposte accurate ed efficaci in relazione ai test genetici e alle relative consulenze, marcando un punto di svolta nel campo dell’informazione medica accessibile al pubblico.
Una recente ricerca presentata al Society of Gynecologic Oncology Annual Meeting ha evidenziato l’efficacia di ChatGPT nel fornire consulenze genetiche per i tumori ginecologici, ponendo le basi per future indagini sull’adozione di questa tecnologia come risorsa per i pazienti. Questo approccio promette di valutare l’incremento dell’uso dei test genetici con l’assistenza di ChatGPT, nonostante alcune limitazioni, come il bias intrinseco e la mancanza di fonti o citazioni fornite in risposta agli utenti.
L’analisi di ChatGPT nell’ambito dell’educazione genetica ha mostrato che il modello è in grado di rispondere in modo coerente e articolato a una vasta gamma di domande riguardanti specifici disturbi genetici, come BRCA1, MLH1 e HFE. Nonostante il 64,7% delle risposte fornite sia stato considerato accurato dagli esperti in genetica, esistono ancora limitazioni e inesattezze, soprattutto nella comprensione dei modelli di ereditarietà umana.
Inoltre, l’uso di ChatGPT per prevedere geni predisponenti al cancro si è rivelato uno strumento promettente per gli oncologi pediatrici, segnalando la potenziale efficacia di questa tecnologia nell’identificare sindromi da predisposizione al cancro tramite l’analisi di note cliniche. Questo aspetto apre nuove prospettive nell’uso dell’IA per supportare la diagnosi precoce e la prevenzione in oncologia pediatrica.
Marylyn D. Ritchie, direttrice dell’Istituto per l’Informatica Biomedica presso l’Università della Pennsylvania, ha sottolineato come ChatGPT possa giocare un ruolo significativo nella medicina di precisione, suggerendo farmaci basati sul profilo genetico degli individui. Questo approccio è particolarmente rilevante nella farmacogenomica, dove l’obiettivo è somministrare il farmaco giusto al paziente giusto, nel dosaggio corretto e al momento opportuno. Tuttavia, Ritchie ha anche evidenziato le problematiche legate alla personalizzazione e all’aggiornamento delle informazioni, sottolineando la necessità di un approccio cauto e consapevole nell’adozione dell’IA in ambito sanitario.
L’evoluzione di ChatGPT nel contesto dei test genetici rappresenta un’avanzata significativa nella democrazizzazione dell’accesso alle informazioni mediche. Questa tecnologia non solo potenzia l’autonomia informativa dei pazienti ma pone anche importanti questioni etiche e pratiche riguardo la regolamentazione, l’accuratezza delle informazioni e il ruolo degli operatori sanitari nel guidare i pazienti attraverso le complessità della genetica medica. Con un’attenta supervisione e l’integrazione di conoscenze specifiche, ChatGPT e tecnologie simili hanno il potenziale per arricchire significativamente l’interazione clinica, supportando sia i pazienti che i professionisti nel percorso di cura.