Un nuovo scandalo sta coinvolgendo nelle ultime ore La Sapienza – Università di Roma, una delle più antiche università italiane, nata per volontà di papa Bonifacio VIII che il 20 aprile 1303 con la bolla pontificia “In suprema praeminentia dignitatis” istituì a Roma lo “Studium Urbis”.
Nello specifico a finire al centro delle polemiche è stato L’Istituto di medicina legale della Sapienza di Roma, chiuso dal rettore dell’università per le gravi condizioni igenico-sanitarie in cui versa il reparto. I medici hanno a tal proposito dichiarato “I Nas hanno riscontrato problematiche strutturali e igienico-sanitarie e molto da rimettere a norma: ma è così ormai da anni. Si figuri che abbiamo sale piene di salme che nessuno reclama: stanno lì anche da 30 anni. È un tale caos che spesso i corpi vengono lasciati nei corridoi”. Nel corso delle ispezioni effettuate dai NAS sono stati rinvenuti cadaveri risalenti a più di vent’anni fa ed esattamente al 1990, li posteggiati senza che nessuno in questi anni ne abbia fatto reclamo.
Secondo le prime indiscrezioni sembrerebbe che i cadaveri siano stati trasportati all’Ospedale Policlinico Agostino Gemelli di Roma ma solo temporaneamente, in attesa dunque di tornare all’obitorio dell’Università La Sapienza.