Nella vita di una donna ci sono molti dolori difficili da superare, ma per alcuni è praticamente impossibile, come la morte prematura di un figlio.
Forse alla lunga ci si impara a conviverci, a far pace con rimpianti e sensi di colpa, ma di certo non lo si supera mai.
Lo sa bene Claudia Galanti, che nel 2014 ha perso la figlia Indila di soli 9 mesi: nessun incidente, nessuno da incolpare, semplicemente la bambina è stata trovata senza vita nella sua culla.
La modella è una delle protagoniste della nuova puntata di “Seconda vita”, il format di racconti ideato e condotto dal giornalista Gabriele Parpiglia su Real Time, e durante l’intervista ha ripercorso proprio il suo dolore più grande.
La Galanti ha parlato di come sia stato difficile riprendersi da un trauma così forte: “Ho vissuto prendendo farmaci ogni giorno. Anche sette, otto pillole. Ho pensato di diventare pazza. C’è stato un momento in cui non parlavo più. Poi la cucina per un po’ mi ha salvato e l’amore per i miei figli mi ha fatto alzare dal letto. Ma ricado, ricado ancora, sempre. Il pensiero, il corpo di Indila mi tormenta”.
E poi il grande rimpianto: “Quando Indila è deceduta, io ho detto no all’autopsia. Oggi ho capito di aver sbagliato – ha spiegato -. Qualcosa non mi è chiaro. Questo pensiero mi tormenta tutte le notti. Mi tormenta sempre”.
Oggi vive con i due figli Liam e Tal a Parigi: “Il mio ex compagno è in carcere. In Francia non sono Claudia Galanti ma l’ex donna di un detenuto. Andare in giro significa abbassare lo sguardo per paura della gente”.