Il digitale terrestre sta vivendo una profonda trasformazione tecnologica che coinvolge anche i canali Rai. Dal 20 dicembre 2022, infatti, tutti i canali del digitale terrestre si sono adeguati al nuovo standard DVB-T2, che permette di trasmettere segnali televisivi in alta definizione (HD) e ultra alta definizione (UHD) con una maggiore efficienza spettrale.
Cosa cambia per i canali Rai?
La Rai ha già iniziato il processo di adeguamento al nuovo standard e ha annunciato importanti cambiamenti per ben 9 dei suoi canali. Si tratta di:
- Rai 1 HD
- Rai 2 HD
- Rai 3 HD
- Rai 4 HD
- Rai Movie HD
- Rai Premium HD
- Rai Storia HD
- Rai Scuola HD
- Rai News 24 HD
Questi canali passeranno dalla codifica MPEG-2 alla codifica MPEG-4, che consente di comprimere meglio i dati video e audio senza perdere qualità. In questo modo, si libererà spazio per trasmettere altri contenuti in UHD o per offrire servizi interattivi e multimediali.
Cosa devi fare per continuare a vedere i canali Rai?
Per continuare a vedere i canali Rai sul digitale terrestre dopo il cambio di codifica, devi avere un televisore o un decoder compatibile con lo standard DVB-T2 e la codifica MPEG-4. Se il tuo apparecchio non è compatibile, dovrai sostituirlo o acquistarne uno nuovo.
Per verificare la compatibilità del tuo televisore o decoder, puoi consultare il sito www.dvb-t2.it o chiamare il numero verde gratuito 800.928.850. Inoltre, puoi sintonizzare il canale Test HEVC Main10 (LCN 100), che trasmette un segnale in UHD con la codifica MPEG-4 HEVC Main10. Se riesci a vedere il logo DVB-T2 sullo schermo, significa che il tuo apparecchio è compatibile.
Quali sono i vantaggi del nuovo standard?
Il passaggio al nuovo standard DVB-T2 comporta diversi vantaggi per gli spettatori e per le emittenti. Tra questi, possiamo citare:
- Una maggiore qualità dell’immagine e del suono, grazie alla possibilità di trasmettere segnali in HD e UHD con una migliore compressione dei dati.
- Una maggiore offerta di contenuti e servizi, grazie alla liberazione di spazio nello spettro radioelettrico che potrà essere utilizzato per nuovi canali o per applicazioni interattive e multimediali.
- Una maggiore efficienza energetica e ambientale, grazie alla riduzione del consumo di energia elettrica da parte delle reti di trasmissione e dei dispositivi riceventi.
Cosa succederà dopo il cambio di codifica?
Il cambio di codifica dei canali Rai è solo uno dei passaggi previsti dal piano nazionale di migrazione al nuovo standard DVB-T2. Entro il 30 giugno 2023, infatti, tutte le emittenti nazionali e locali dovranno adeguarsi al nuovo standard e abbandonare definitivamente lo standard DVB-T.
Questo comporterà anche una riorganizzazione delle frequenze assegnate ai vari multiplex (gruppi di canali) del digitale terrestre. Per questo motivo, gli spettatori dovranno effettuare una nuova sintonizzazione dei loro apparecchi per aggiornare la lista dei canali disponibili nella loro zona.
Come prepararsi al nuovo standard?
Per prepararsi al nuovo standard DVB-T2 e non perdere i canali Rai e le altre emittenti del digitale terrestre, è importante verificare la compatibilità dei propri apparecchi televisivi o decoder e sostituirli o acquistarne di nuovi se necessario.
Inoltre, è consigliabile effettuare periodicamente una nuova sintonizzazione dei canali per aggiornare la lista dei multiplex disponibili nella propria zona e per scoprire eventuali novità nell’offerta televisiva.
Infine, è opportuno informarsi sulle modalità e sui tempi della migrazione al nuovo standard attraverso i canali informativi messi a disposizione dal Ministero dello Sviluppo Economico, dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) e dalle stesse emittenti televisive.
In conclusione
Il cambiamento dei canali Rai sul digitale terrestre è solo uno degli aspetti della profonda trasformazione tecnologica che sta interessando il settore televisivo in Italia e in Europa. Il passaggio al nuovo standard DVB-T2 porterà diversi vantaggi in termini di qualità, quantità e varietà dei contenuti e dei servizi offerti agli spettatori.
Tuttavia, per poter usufruire di questi benefici, è necessario adeguare i propri apparecchi riceventi al nuovo standard e sintonizzare nuovamente i canali dopo la riorganizzazione delle frequenze. Per questo motivo, è importante informarsi sulle modalità e sui tempi della migrazione al nuovo standard e verificare la compatibilità dei propri dispositivi.