Cosa dovrebbe comprendere un tipico menu di una dieta corretta utile per gli anziani.
Quando si superano i 60 anni, che è l’età in cui un individuo viene indistintamente classificato come membro della cosiddetta terza età, le persone non solo hanno bisogno di stimoli affettivi, ma richiedono anche più attenzioni.
Tra le priorità da considerare quando ci si prende cura di un anziano, il cibo è tra le prime. Gli specialisti affermano che il fabbisogno calorico diminuisce progressivamente, per la riduzione della massa di cellule attive dal punto di vista metabolico.
Inoltre, come viene spiegato, le persone possono avere problemi con la dentizione o problemi neurologici che generano sintomi depressivi e fanno perdere loro l’appetito.
Dunque un punto fondamentale è l’alimentazione degli anziani che deve essere modificata per garantire che ottengano i nutrienti necessari dal cibo e possano condurre una vita sana, da un punto di vista nutrizionale, cognitivo e di salute in generale.
L’equilibrio giusto, in una dieta per le persone della terza età, include carboidrati, grassi naturali (avocado, olio d’oliva, oli vegetali), minerali, vitamine e idratazione.
Questo è importante perché dopo i 60 anni gli esseri umani perdono la capacità di avere sete, quindi bisogna essere idratati per preservare le funzioni vitali del corpo.
Idealmente, si dovrebbe bere un bicchiere d’acqua prima e dopo ogni pasto principale, uno a metà mattina e un altro a metà pomeriggio.
Gli orari ideali per i pasti degli anziani
La giornata alimentare di una persona anziana dovrebbe consistere in tre pasti principali più uno spuntino, oltre a una prima colazione, poiché molti anziani tendenzialmente cominciano la giornata alle 6 del mattino.
Idealmente, si può fare una pianificazione settimanale del menu, che è leggera in termini di consistenza, perché ci sono cibi che, a causa della loro condizione, non possono più mangiare.
La cena è alle 19:30, è anche in questo caso conviene leggera per evitare disturbi del sonno.
È opportuno consumare cereali due volte a settimana, poiché sono una fonte di proteine ad alto valore biologico, ricche di fibre, essenziali per i processi motori e la mobilità intestinale.