Quando si è dinanzi al fuoco, sono diversi i metodi che si possono utilizzare per limitare e spegnere le fiamme.
Fn da piccoli ci hanno insegnato che il fuoco è alimentato dall’ossigeno, ed ecco perché per spegnere un incendio si deve interrompere l’afflusso di ossigeno alle fiamme: sbagliatissimo spalancare porte o finestre, nel caso l’incendio ad esempio sia circoscritto ad un luogo chiuso, ma usare coperte, teli o terra per letteralmente “soffocare” le fiamme.
Ma certamente il metodo più noto ed utilizzato è quello di lanciare acqua sul fuoco: ma vi siete mai chiesti come faccia l’acqua a spegnere le fiamme?
Cominciamo
subito col dire che l’acqua ha un alto calore specifico e quindi assorbe molto
calore per
riscaldarsi: in pratica, per far evaporare un grammo di acqua accorrono ben 600
calorie, una quantità di gran lunga superiore alle altre sostanze liquide.
Quando poi si riscalda, l’acqua produce vapore acqueo, che per espandersi ha bisogno di ossigeno, sostanza vitale questa, come abbiamo premesso, anche per il fuoco per espandersi.
Ecco quindi come agisce l’acqua: da una parte assorbe il calore della fiamma e dall’altro, con la produzione di vapore, “soffoca” la fiamma.