Mai nella storia moderna la scuola in Italia era rimasta chiusa così a lungo.
Per adesso le porte delle scuole di ogni ordine e grado rimarranno ben serrate fino al prossime 3 aprile, ma è quasi una certezza che si attuerà una proroga.
La riapertura dipenderà dalla curva dei contagi, da quando cioè si riterrà di poter rimettere centinaia di studenti e professori a contatti l’uno con l’altro senza rischiare nessun contagio.
Le ipotesi sono tante: c’è chi si aspetta una riapertura subito dopo le vacanze pasquali, chi il 3 maggio, ma si fa sempre più realistica l’ipotesi secondo cui, per quest’anno scolastico, le scuole non riapriranno affatto.
A preoccupare però è soprattutto l’esame di stato. Ma la ministra Lucia Azzolina tranquillizza: “Sulla maturità stiamo pensando a varie soluzioni, il ministero si sta preparando a tutte le eventualità. Non abbiamo ancora parlato di commissioni interne o esterne. Non mi piace la parola ‘esame semplificato’, gli studenti vogliono un esame serio, in linea con quello che stanno apprendendo”.
“Sulla didattica a distanza sicuramente la situazione è variegata – ha detto ancora la ministra -, con realtà in cui funziona bene e altre in cui meno. C’è un grande sforzo da parte dei docenti. So che alcuni sono in difficoltà, ma la situazione potrà migliorare. Non abbiamo alternative, non devono essere gli studenti a pagare questa crisi. E ricordo che la didattica a distanza non è solo apprendimento ma anche rassicurazione per gli studenti”.
Azzolina per ora esclude l’allungamento delle lezioni a giugno.
Una cosa comunque è certa: “L’anno scolastico sarà salvo in qualsiasi caso, gli studenti non devono pagare questa situazione di emergenza. Sugli scenari li stiamo pensando tutti ma saranno le autorità sanitarie a dirci quando i nostri studenti potranno ritornare a scuola in sicurezza”.